La notizia in archivio: come fare ricerca nell’ Archivio storico digitale della Gazzetta del Mezzogiorno” è il titolo secondo workshop on line del “Progetto Carta Canta. Ecologia + Economia a scuola”, un’iniziativa che consente a oltre 10 mila studenti delle province di Bari e Barletta Andria Trani di conoscere il passato e il presente del territorio pugliese e meridionale consultando gratuitamente l’Archivio storico e le edizioni attuali de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Questo secondo workshop, che si è svolto il 14 febbraio 2023, è stato curato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, che è partner del progetto insieme a Confindustria Bari e BAT, all’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Ambito Territoriale di Bari Ufficio III e a EDIME – Società editrice del Mezzogiorno srl e Camera di Commercio di Bari.
Nel corso del workshop, il Soprintendente Marco Bascapè e i funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia Adriano Buzzanca e Francesca Perrone hanno spiegato agli studenti cos’è e a cosa serve un archivio, da cosa è composto l’archivio storico de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, cos’è e perché può essere importante porre un vincolo d’interesse culturale su un bene come l’archivio di un quotidiano.
Hanno inoltre spiegato, con una simulazione pratica, come eseguire una ricerca all’interno dell’archivio storico digitale de “La Gazzetta del Mezzogiorno“ ed infine hanno risposto a una moltitudine di domande rivolte loro dagli alunni delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado che partecipano al progetto “Carta Canta”.
Numerose domande sono state poste, ad esempio, sull’origine storica degli archivi, sul loro funzionamento attuale e su quali beni siano in essi tutelati. “Un archivio è come la Sala delle Profezie di Harry Potter. Custodisce oggetti e documenti preziosi – ha spiegato Francesca Perrone, funzionaria della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia – e l’archivista è come il custode della sala. L’archivista, però non è solo un semplice custode, perché è anche una specie di Indiana Jones, un ricercatore che studia documenti antichi per scoprire la realtà del passato e per comprenderla.”
Ma perché e cosa significa che i beni conservati nell’archivio storico della Gazzetta del Mezzogiorno sono stati sottoposti a un vincolo di interesse storico? A questa domanda ha risposto il funzionario della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia Adriano Buzzanca che ha spiegato che la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica in alcuni casi può stabilire che un dato bene abbia un interesse culturale e storico e per questo può decidere di porre un vincolo su questo bene, affinché venga custodito e tutelato, perché “la sua conservazione consente di conoscere il nostro passato e di comprendere il nostro presente e il nostro futuro.”
Grande curiosità hanno poi destato nei bambini i sistemi di stampa del passato e in particolare la Linotype, una delle prime macchine per la composizione tipografica automatica, che è fra i beni conservati nell’Archivio storico della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Il nome di questa macchina e il suo funzionamento sono stati spiegati agli alunni dal Soprintendente Marco Bascapè, che ha ricordato come il nome derivi dall’inglese “line”, cioè «linea» e “type”, cioè «carattere tipografico», perché questo macchinario allineava caratteri di piombo per stampare le righe dei testi dei giornali, un sistema che poi dagli anni Ottanta del ‘900 è stato via via sostituito, prima dalla fotocomposizione, e poi da processi di stampa digitale.
Infine, l’attenzione dei bambini si è rivolta al tema delle guerre mondiali e al racconto che ne hanno fatto all’epoca le pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno”. “Molto importante nella ricerca storica è quella fatta direttamente sulle fonti, sui documenti di un momento storico, come si fa quando si leggono le pagine di un giornale del passato – ha detto il Soprintendente Marco Bascapè –. E’ come fare un viaggio nel tempo, leggendo i giornali di allora ci mettiamo nei panni delle persone che vivevano un secolo fa in Puglia, durante la prima guerra mondiale.”
“Vorrei sottolineare, però, l’importanza di cercare diverse fonti che raccontano un avvenimento da punti di vista diversi, leggendo anche giornali di altri Paesi del mondo, perché non basta un solo punto di vista per costruire la storia – ha concluso il Soprintendente Marco Bascapè –. Una notizia è infatti solo il punto di vista di un giornalista, o del governo di un Paese. Conoscere diversi punti di vista è invece possibile attraverso la ricerca d’archivio, ed è per questo che il lavoro in archivio è molto importante per rafforzare la democrazia e il pluralismo.”