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Presentata a Bari la 154ma indagine di Federmeccanica.

 

Nel primo trimestre di quest’anno la battuta d’arresto dovuta all’emergenza Covid19 ha colpito immediatamente l’industria meccanica di Bari e BAT, e ha colpito in particolar modo le grandi imprese. A livello nazionale  il settore nel suo complesso registra una contrazione della produzione più forte di tutti gli altri comparti del manifatturiero: ad aprile la meccanica italiana ha segnato -54,6% contro il 44,1% dell’intero comparto industriale del Paese.

Questo è in sintesi quanto è emerso dalla 154ma Indagine Congiunturale di Federmeccanica presentata il 25 giugno in contemporanea nei poli metalmeccanici di tutta Italia, fra cui quello di Bari e Bat. La situazione  barese è stata presentata dal presidente della Sezione Meccanica di Confindustria Bari BAT Cesare De Palma in occasione della giornata nazionale “I Giorni della Metalmeccanica” promossa da Federmeccanica.

Da gennaio a  marzo 2020 la metalmeccanica del territorio di Bari e BAT, già dopo il primo mese di lockdown, ha accusato subito un calo della produzione, sia quella destinata all’Italia, sia quella per l’estero.  Fanno eccezione   le aziende che, per il loro codice ATECO,  non hanno subìto la chiusura e che hanno un mercato di riferimento locale. Nelle imprese le scorte in magazzino risultano da gennaio a marzo  in prevalenza stazionarie o in aumento. Sempre fino al mese di marzo si è registrata una carenza di liquidità ancora lieve, in peggioramento nei mesi successivi, cosa che per gli intervistati ha comportato prevalentemente un ritardo nel pagamento dei fornitori. Stabile invece la situazione dell’occupazione, certamente per effetto degli ammortizzatori sociali e del divieto di licenziamento adottati dal governo.

Nessun ottimismo è stato registrato per i mesi successivi, fino a giugno 2020, quando dalla maggioranza degli intervistati di Bari e BAT è stata prevista una perdita di quote di mercato soprattutto all’estero, per effetto del lockdown, e una perdita di efficienza dovuta all’adozione delle misure di sicurezza per il contenimento della pandemia.

Nel sondaggio effettuato fra gli associati di Confindustria Bari BAT, si nota una differenza  nelle risposte della grande impresa e quella delle PMI del territorio. “In buona sostanza le conseguenze per le PMI sono meno impattanti. Questo dipende dal mercato di riferimento. La grande impresa si confronta infatti in un panorama globale, mentre la piccola in un panorama nazionale o al massimo nei Paesi UE. Prova di quanto affermiamo sta nel fatto che le PMI che operano con regimi d’internazionalizzazione superiori al 30% del fatturato avvertono una situazione di calo dei fatturati, per il ‘trimestre Covid’ in una media del 50%”, ha dichiarato il presidente della Sezione Meccanica di Confindustria Bari BAT Cesare De Palma.

Nel complesso il settore metalmeccanico del Mezzogiorno e delle isole sembra aver sofferto ancora più del Nord. L’indagine infatti segnala un calo della produzione totale più sentito al Sud rispetto all’Italia nel suo complesso. Ben l’89% degli imprenditori meridionali  intervistati,  infatti, dichiara di aver registrato un calo della produzione totale (per l’Italia e per l’estero) contro il 69% degli intervistati di tutto il Paese. Al Sud chi lamenta una cattiva condizione della liquidità aziendale già nel primo trimestre dell’anno è superiore a chi dichiara la stessa criticità nel resto del Paese.

 

In tutta Italia nel bimestre di marzo-aprile il settore ha avuto un crollo dell’attività produttiva del 47,6% rispetto al precedente bimestre gennaio-febbraio 2020 e ha visto un calo del 44,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. I danni potrebbero durare a lungo, perché il  41% delle imprese della metalmeccanica italiana intervistate  ha dichiarato il timore di perdere quote di mercato interno e il 47% di perdere quote di mercato estero.

“In Puglia la situazione generale non è dissimile dal panorama nazionale ma misuriamo una forte voglia di reagire da parte delle PMI che abbiamo il dovere di sostenere sia a livello emotivo e progettuale e questo è un dovere che la Confindustria Sezione Meccanica ogni giorno si pone, sia politico ed economico e questo è un dovere sul quale richiamiamo il Governo nazionale   e regionale. Non possiamo prescindere da fatto che possiamo ancora accorciare il tempo di assorbimento di questa crisi.” ha dichiarato Cesare De Palma.

“Il Centro studi Svimez il mese scorso, per bocca del suo Direttore, dichiarava che la Puglia ha dei fondamentali pre-Covid molto interessanti in termini di fatturato, internazionalizzazione e progetti di ricerca tra imprese e Università in corso; siamo molto fiduciosi quindi che il tessuto imprenditoriale della provincia di Bari ritrovi il suo sprint. Abbiamo raccolto nel fase di lockdown progetti d’innovazione nati durante il lavoro in smartworking che danno sostegno alla fiducia che riponiamo nei nostri colleghi imprenditori. A sostegno della ripresa ci aspettiamo misure urgenti per favorire i processi di sviluppo, i processi di ricerca e la riattivazione dei canali internazionali che sono stati interrotti. Siamo a disposizione degli uffici di programmazione regionale per stabilire nuovi canoni d’indirizzo della prossima programmazione affinché ci sia uno sforzo preciso su internazionalizzazione, ricerca e formazione.” ha concluso De Palma.

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