Il 5 febbraio la nostra associazione ha ospitato una tappa del Roadshow di Confindustria Est Europa, la federazione delle associazioni di imprese italiane presenti nella parte orientale del continente. Molte le opportunità di business offerte da quest’area e presentate agli imprenditori pugliesi insieme a diverse interessanti iniziative interregionali promosse da Confindustria Est Europa. Fra queste spicca il progetto Neg-Net East Gate, nato per favorire la presenza dei prodotti italiani nelle grandi catene di distribuzione est-europee.
Durante la mattinata imprenditori pugliesi di ogni settore hanno inoltre potuto dialogare, attraverso incontri one to one, con i rappresentanti delle Confindustrie di 11 Paesi est-europei: Albania, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia, Ucraina e le neo costituite Polonia e Slovenia in occasione di una tappa del Roadshow di Confindustria Est Europa
Hanno così raccolto informazioni e stabilito preziosi contatti con un’area di mercato vastissima, che dalla Polonia, attraverso la Bielorussia, l’Ucraina, la Bulgaria e la Romania si estende fino ai Balcani. Un mercato molto dinamico, in cui la crescita media annua tocca il 3,78% e che conta una popolazione di oltre 134 milioni di abitanti. In questa parte del vecchio continente, secondo le previsioni SACE-SIMEST le esportazioni italiane, già cresciute del 4,5% nel 2018 e del 4,1% nel 2019, dovrebbero crescere di un ulteriore 5% tra il 2020 al 2022. Buone anche le prospettive per gli scambi della Puglia. Basti pensare, che la vendita di merci pugliesi nell’intera area est-europea sono aumentate del 9% nel 2019 (più della media italiana) e che, per citare solo alcuni casi più significativi, l’export pugliese verso la Croazia è cresciuto in un anno, dal 2018 al 2019, all’incirca di un quarto, passando da circa 20.735.000 a 25. 260.527 di euro. In Ungheria le esportazioni si sono più che raddoppiate, salendo da 55.982.742 a 123.882.534 euro. In Bielorussia le vendite sono aumentate di quasi un terzo, passando da 1.025. 482 a 1.459.823 euro e in Polonia si è passati da circa 128.917 milioni a quasi 134 milioni di euro (fonte Istat).
“Con una rete di Confindustrie internazionali presenti in 11 paesi – spiega Luca Serena presidente di Confindustria Est Europa – le imprese italiane possono avvalersi, oggi, di una network in grado di evidenziare ai decisori locali le capacità e le competenze del nostro sistema industriale. Puntiamo ad avvicinare il sistema delle imprese nazionali di Confindustria ad un’area economica che, in contesto internazionale sempre più incerto, continua a crescere e a offrire opportunità diversificate”.
“Le associazioni del sistema internazionale di Confindustria, oltre alle ambasciate e all’Agenzia Ice rappresentano un imprescindibile punto di riferimento per gli imprenditori italiani che si avvicinano ad un mercato estero – ha detto il presidente di Confindustria Bari BAT Sergio Fontana –. Nelle Confindustrie estere gli imprenditori trovano un tramite diretto sia con le istituzioni di quei paesi sia con altri imprenditori con cui possono scambiarsi informazioni preziose ed esperienze dirette sui vantaggi o sulle criticità del mercato in cui operano”. “La Confindustria Est Europa – conclude – è una organizzazione ormai consolidata, che oggi si è arricchita anche di ulteriori nuove associazioni molto efficienti che saranno presenti anche a Bari per incontrare le imprese di quel territorio”.
In conclusione, Alessandro Paoli, responsabile International Center Italy di UniCredit, ha affermato: “La crescita delle imprese verso mercati esteri ad alto potenziale è fondamentale per sostenere la competitività delle PMI italiane. UniCredit è impegnata a supportare l’internazionalizzazione commerciale e produttiva delle imprese italiane, garantendo l’accesso unico ai migliori prodotti e servizi nei nostri 14 mercati principali in cui siamo presenti e offrendo sinergie commerciali e soluzioni di finanziamento su misura per sostenere gli investimenti strategici e la crescita internazionale delle PMI”