Il club della cultura festeggia 20 anni di attività con il filosofo del MIT Cosimo Accoto

L’Intelligenza Artificiale ci obbliga a ridefinire il concetto di uomo e chiama a scendere in campo con urgenza  i filosofi e non solo i tecnologi. Da Aristotele in poi , infatti, abbiamo sempre creduto che fosse la parola, il logos, a distinguere  l’uomo dagli animali, ma ora che una macchina può parlare e scrivere al nostro posto, come dovremmo definire l’essenza   dell’umano ? Questo è l’ interrogativo che è stato sollevato dal filosofo del MIT di Boston Accoto, giunto il 22 novembre al teatro Margherira di Bari  su invito del Club delle Imprese per la Cultura di Confindustria Bari e BAT, e della sua attuale coordinatrice Maddalena Milone, per un’occasione speciale: il club di imprenditori ‘mecenati’, fondato nel 2004 da Alessandro Laterza per creare iniziative culturali, ha festeggiato con questo evento i 20 anni di attività.

Per l’occasione si sono riuniti al teatro Margherita tutti gli imprenditori che si sono avvicendati alla guida del Club delle imprese per la cultura in questi 20 anni: hanno aperto i lavori Alessandro Laterza, il fondatore, Sergio Fontana, socio della prima ora e attuale presidente di Confindustria Bari BAT, e Maddalena Milone, coordinatrice in carica del Club, a cui si sono poi uniti nel raccontare le migliori iniziative del Club i coordinatori degli anni passati Giancarlo di Paola, Ettore Chiurazzi, Paolo Bevilacqua,  Augusto Masiello, Graziano Bianco, Mariella Pappalepore, Maria Laterza.

Per  celebrare  il ventennale del loro Club questi imprenditori hanno scelto di affrontare il tema del secolo con il filosofo Cosimo Accoto, con Antonio Lombardi docente dell’Università di Bari, con Paola Romano assessora alla Cultura del Comune di Bari e con Gaia Costantino di Puglia Women Lead: l’intelligenza artificiale. L’AI sta rivoluzionando anche la produzione culturale oltre a quella industriale. “L’Intelligenza Artificiale apre nuovi orizzonti produttivi anche dal punto di vista culturale. Bisogna però imparare a conoscerla sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista filosofico, culturale, politico.” ha detto a Bari Cosimo Accoto, con ottimismo, dopo aver sottolineato che l’AI impone soprattutto un ripensamento filosofico della nozione di uomo. “Un tempo a scrivere e a parlare erano solo gli umani. L’Intelligenza Artificiale di ultima generazione oggi simula la capacità umana di usare la parola  e questa non è solo una innovazione tecnologica: è uno scardinamento filosofico delle prerogative dell’umano. ” , ha detto.

Le nuove tecnologie hanno quindi  investito anche le creazioni culturali, che fino a pochi anni fa pensavamo potessero restare fuori dal mondo dell’automazione. Ma, dopo aver presentato lo scardinamento filosofico del concetto di umano, Accoto ha chiuso  lanciando agli imprenditori del Club della Cultura e al pubblico barese un messaggio di fiducia: “Il nostro compito è quello di comprenderne i rischi e di governarli, perchè le opportunità che si aprono sono veramente straordinarie”.

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